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È stato pubblicato l’aggiornamento del Piano Triennale per l’Informatica, 2022-2024. Il Piano è importante soprattutto per capire che strada seguirà la digitalizzazione del comparto pubblico del Paese. Per questo è fondamentale già da ora vedere quali sono le novità maggiormente rilevanti e le conferme rispetto alla versione precedente, quella del triennio 2021-23.

Passaggio da PEC a SERQ
La novità di maggiore impatto è senza dubbio il superamento della PEC in favore dei SERQ, i Servizi Elettronici di Recapito certificato Qualificati. “Entro dicembre 2023 le pubbliche amministrazioni effettuano test per l’integrazione delle applicazioni in uso (ad esempio il protocollo). Per tali integrazioni si raccomanda alle amministrazioni di utilizzare al meglio i fondi PNRR alla data disponibili”, è scritto nel Piano.
Il passaggio è richiesto dagli articoli 43 e 44 del Regolamento eIDAS 910/2014, che ha “l’obiettivo di garantire l’identità di mittente e destinatario e l’interoperabilità dei suddetti servizi a livello europeo”.

L’INAD
Un’altra importante novità riguarda l’istituzione dell’Indice Nazionale dei Domicili digitali (INAD), l’elenco pubblico contente gli indirizzi digitali destinati alle comunicazioni avente valore legale con la PA. Il cittadino potrà così indicare la propria Pec o altro domicilio digitale e gli enti con cui entrerà in contatto saranno obbligati, come prima opzione, a mandare le comunicazioni in formato digitale, consentendo così un risparmio in termini economici e di tempo.
La PND
Il Piano ribadisce la centralità delle piattaforme nel processo di trasformazione digitale della pubblica amministrazione italiana, con il consolidamento di quelle operative da più tempo, come pagoPA, Anpr e AppIO (che sono interessate da alcune scadenze, come vedremo più avanti) e il rafforzamento delle ultime arrivate, come la PND, la Piattaforma delle Notifiche Digitali (di cui abbiamo già scritto nel numero 4 di LinkPA e nella versione digitale della rivista).
Quest’ultima permette la notificazione e la consultazione digitale degli atti a valore legale. In particolare, la piattaforma ha l’obiettivo di centralizzare la notificazione verso il cittadino o le imprese utilizzando il domicilio digitale eletto (e quindi interagisce con INAD) e creando un cassetto delle notifiche sempre accessibile (via mobile e via web o altri punti di accesso), anche qui con un risparmio di tempo e costi per cittadini, imprese e PA.

La SGD
Una criticità legata all’accesso ai servizi digitali riguarda soprattutto le persone più anziane e tecnologicamente meno alfabetizzate.
Il Piano Triennale per l’Informatica cerca di porre rimedio con il Sistema Gestione Deleghe.
Si tratta di un modo di accesso che consentirà ai cittadini di delegare l’accesso ai servizi digitali in nome e per conto loro a una persona di loro fiducia, che sia però titolare di un’identità digitale.
Alcuni enti, come l’INPS, hanno già un sistema simile ma l’SGS dovrebbe uniformare ed estendere questa possibilità a tutte le altre pubbliche amministrazioni.

IDPay
Se ne era iniziato a parlare già verso la fine del 2022 ma sarà solo quest’anno e con l’aggiornamento del Piano Nazionale dell’Informatica che entrerà a regime l’IDPay, la Piattaforma digitale per l’erogazione dei benefici economici concessi dalle amministrazioni pubbliche.
Il suo obiettivo è razionalizzare e rendere efficiente l’attuale gestione delle iniziative di welfare, peraltro atomizzata tra amministrazioni centrali e locali. La digitalizzazione consente una verifica immediata di chi ha diritto a bonus ed agevolazioni e “permetterà ai cittadini l’accesso alle agevolazioni al momento dell’acquisto di un bene e servizio, con strumenti di pagamento elettronici”, sia con i classici pos, sia attraverso siti web e app.

Le conferme
Il Piano nazionale per l’informatica, come accennato, non si discosta dalla sua versione precedente, soprattutto per la struttura e per la visione. Rafforza infatti la politica di razionalizzazione e condivisione dei dati. Anche le Piattaforme, come si è visto, rappresenteranno l’altro pilastro del nuovo edificio pubblico digitale. Queste ultime sono interessate da una serie di scadenze a cui gli enti devono porre attenzione.

Le scadenze
Entro il 23 settembre gli enti devono pubblicare una dichiarazione di accessibilità per ciascuno dei propri siti web e app. La dichiarazione dovrà essere effettuata tramite l’applicazione form.agid.gov.it.
Per la fine del prossimo dicembre, inoltre, le pubbliche amministrazioni dovranno effettuare i test per l’integrazione delle applicazioni in uso, come il protocollo, con le nuove piattaforme come la SERQ. A questo scopo il Piano fa una forte raccomandazione dell’utilizzo dei fondi PNRR disponibili.
Mentre ci sarà un anno di tempo per utilizzare concretamente i programmi e i sistemi informatici dei comuni con le nuove piattaforme: la scadenza è infatti fissata ad aprile 2024. Come sempre, però, è meglio non farsi trovare impreparati.

Esperto Area Servizi Web di Kibernetes | + articoli