Per quanto riguarda gli avvisi di digitalizzazione M1 C1 e PADigitale2026 sono iniziati i primi processi di asseverazione. Attraverso specifiche procedure normate gli enti preposti dal Governo dovranno accertare che i documenti prodotti, le soluzioni realizzate, le dichiarazioni rilasciate dagli enti sugli interventi di digitalizzazione del PNRR siano stati effettivamente realizzati nei termini, nei modi e nei tempi prescritti dai bandi.
La prima fase del processo di asseverazione sarà automatizzata. Alla conclusione dei progetti, gli enti, anche tramite i fornitori comunicano a PaDigitale2026 di aver concluso la realizzazione di quanto previsto dal bando. A seconda della misura di cui si tratta (1.2 Abilitazione al Cloud, 1.4.1 Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici, 1.4.3 pagoPA e App IO, 1.4.4 SPID CIE) c’è un ente o una società che effettuerà i controlli.
L’asseverazione tecnica
Le verifiche sui progetti di digitalizzazione dei sistemi di pagamento tramite pagoPA e per l’onboarding su app IO saranno effettuate dalla società PagoPA, che ha creato un programma apposito per automatizzare queste procedure.
Ad esempio, si verificherà che i codici tassonomici corrispondenti ai servizi dichiarati siano stati transati tra le fasce di date finanziabili. Mentre per app IO, che i servizi dichiarati siano realmente raggiungibili tramite l ’ applicativo mobile.
Per quanto riguarda SpID e Cie i controlli invece li fanno rispettivamente l’AgID e i Poligrafici e della Zecca dello Stato: se l’ente è nei loro registri, accede al finanziamento.
Per quanto riguarda il bando 1.4.1 Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici, cioè la realizzazione di siti e servizi digitali l’asseverazione sarà in parte automatizzata e in parte manuale.
Per i siti l’asseverazione sarà automatizzata per la quasi totalità attraverso il controllo di un’app. Mentre per i servizi digitali il Dipartimento chiamerà il comune e valuterà le istanze chieste in fase di finanziamento per vedere se dal lato dei cittadini rispondono alle caratteristiche del bando e poi come vengono gestite dall’ente, perché anche la gestione di back office dovrà essere digitalizzata.
La quinta fase
Gli enti che si trovano in questo passaggio sono entrati nella “quinta fase”.
Prima di arrivare a questo punto, i comuni hanno già superato altre quattro fasi: individuazione dei soggetti realizzatori, cioè le società esterne fornitrici dei servizi; l’assegnazione delle attività ai diversi fornitori; il caricamento del contratto col fornitore; la quarta è il completamento delle attività: per ogni bando bisognerà indicare le attività realizzate, le specifiche tecniche e le date di completamento. A questo punto si passerà alla prima valutazione tecnica e alla fase cinque: la richiesta del finanziamento.
In questo quinto e ultimo passaggio agli enti è richiesta la nomina del Responsabile per la conservazione dei documenti, prevista dall’articolo 44 del CAD, perché in fase di liquidazione verrà chiesto questo nominativo. Inoltre, bisogna indicare la sede fisica del comune dove verranno conservati i documenti e un codice contabile, che servirà per effettuare il mandato di pagamento da parte del Ministero.
Bisogna scegliere tra quattro codici contabili: due sono riferiti alla consulenza pura, un altro alla manutenzione straordinaria di software e poi un “varie”, tra i più utilizzati.
La dichiarazione del RUP
Una volta inseriti questi dati, il passaggio successivo è il caricamento della dichiarazione del RUP. È una dichiarazione in cui è indicato il bando a cui si è partecipato, i dati del soggetto attuatore e di quello realizzatore e i dati del progetto e infine la certificazione, cioè l’attestazione che i servizi indicati sono stati regolarmente eseguiti e che hanno avuto esito positivo all’asseverazione tecnica del Dipartimento entro i termini previsti.
Il RUP certifica anche che il fornitore “ha ottemperato a tutti gli obblighi derivanti dal contratto”.
Anche questo è un documento che viene caricato nella piattaforma e che permette di concludere tutte le attività in PADigitale2026 e di richiedere quindi la liquidazione.
L’asseverazione documentale
Arrivati a questo step del processo, l’unità di missione effettuerà dei controlli su tutta la documentazione. Se anche questa asseverazione ha esito positivo, viene erogato il finanziamento al comune, che quindi dovrà procedere entro i termini previsti al pagamento dei fornitori con cui ha realizzato i progetti PNRR.
La criticità
In questo processo, la criticità più frequente per gli enti riguarda il Responsabile per la conservazione dei documenti. Nonostante è sia in vigore una norma che obbliga gli enti ad individuare queta figura a, molti non lo hanno ancora fatto. Ora però è arrivato il momento di compiere questo passaggio, pena il blocco del processo di asseverazione e quindi il finanziamento delle misure a cui si è partecipato.
Per quanto riguarda il bando 1.2 Abilitazione al cloud, le criticità riguardano la documentazione da allegare in fase di contrattualizzazione, in cui bisogna evidenziare il punto di partenza e il punto di arrivo.
Sempre riguardo la migrazione al cloud, è stato chiarito che se la migrazione è migliorativa rispetto a quella dichiarata, il progetto verrà comunque asseverato positivamente. Se un comune, quindi, ha dichiarato il trasferimento (tipologia A) ma poi ha realizzato l’aggiornamento (tipologia B), il progetto verrà comunque asseverato e finanziato.