Dopo la “corsa” alla partecipazione ai bandi PNRR ora l’attenzione degli enti si sta rapidamente spostando verso tutti quegli aspetti gestionali che sono insiti nella messa a terra degli interventi.
Obiettivo: task force
In questa seconda fase, è necessario innanzi tutto trovare un adeguato assetto organizzativo interno. Questo perché il PNRR richiede nuovi modelli che privilegiano la massima trasparenza dell’attività amministrativa e la gestione collaborativa e coordinata dei processi amministrativi, tecnici e contabili e, non ultimo, l’attenzione alla resa del conto dei risultati.
Da qui la necessità di costituire una task force PNRR o “cabina di regia” che dir si voglia, con il coinvolgimento dei responsabili dei servizi (in particolare tecnico e finanziario), del segretario comunale e di rappresentanti dell’amministrazione, con il compito di assicurare il coordinamento di tutte le attività che fanno capo agli interventi del Piano.
Primo obiettivo dovrebbe essere la redazione di un “Regolamento operativo per l’attuazione del Recovery Plan”.
Il “rendere conto”
La spinta verso la cultura del “rendere conto” è condizione necessaria per ottenere i finanziamenti: i fondi, infatti, fino alla dimostrazione di aver svolto adeguatamente tutte le attività previste dal controllo e monitoraggio non verranno erogati. Non è sufficiente quindi solo il rispetto della legalità e della sana gestione delle risorse pubbliche, ma devono accompagnarsi i risultati conseguiti nei tempi definiti in maniera trasparente ex ante.
Il “rendere conto” deve avere anche una valenza verso gli stakeholders, in particolare verso i cittadini. Nel sito istituzionale dell’ente deve essere evidenziata una apposita sezione nella quale riportare tutti gli atti amministrativi e tutta la documentazione utile a informare i soggetti esterni sullo stato di attuazione degli investimenti finanziati dal PNRR.
Le circolari del MEF
Per gli aspetti operativi della gestione, precise indicazioni ci vengono dalle recenti circolari del Ministero dell’Economia e Finanze-RgS.
Con la circolare n.27 del 21 giugno vengono fornite istruzioni, modalità di attuazione e tempistiche per il sistema di monitoraggio degli interventi finanziati con le risorse del Piano. Il gestore informatico dei controlli sarà il sistema ReGis, che dovrà essere alimentato da tutti gli attori coinvolti nel PNRR, dalle amministrazioni centrali agli enti attuatori: entro il 20 di ogni mese bisognerà caricare i dati relativi al mese precedente.
Con la circolare n. 29 del 26 luglio la Ragioneria Generale dello Stato fornisce tutti gli elementi operativi di dettaglio relativi all’intero circuito finanziario delle risorse PNRR, dalla richiesta di erogazione al pagamento al beneficiario finale. Il tutto gestito attraverso specifici moduli del sistema informativo Regis.
Alla circolare sono allegati il “Manuale delle procedure finanziarie degli interventi PNRR”. In sintesi, il trasferimento delle risorse finanziare del PNRR viene gestito in tre fasi:
1. l’anticipazione iniziale (fino al 10% dell’importo), finalizzata a consentire l’avvio delle attività di realizzazione degli interventi;
2. i pagamenti intermedi per rimborsi delle spese effettivamente sostenute e rendicontate (fino al 90%, compresa l’anticipazione);
3. il saldo finale, subordinato alla conclusione dell’intervento e al raggiungimento dei relativi Milestone e Target
Requisito fondamentale, è la coerenza con le risultanze del sistema Regis. Diventa quindi sempre più evidente l’importanza del controllo e del monitoraggio degli interventi da parte dei soggetti attuatori.
Infine, la circolare n. 30 dell’11 agosto 2022 riassume il quadro normativo delle procedure di controllo e rendicontazione delle misure PNRR, finalizzato ad agevolare l’attivazione di adeguati sistemi di gestione e controllo “Si.Ge.Co”, in grado di assicurare il corretto utilizzo delle risorse finanziarie assegnate e il soddisfacente raggiungimento degli obiettivi entro le scadenze fissate nella decisione di approvazione del Piano stesso da parte dell’UE.
Cosa dice la Corte dei Conti
Nello scenario che si viene a delineare, un ruolo importante è assegnato dalla Corte dei Conti ai revisori contabili.
Con la Deliberazione 2/2022 la Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti pone in evidenza come sia necessaria, da parte dell’organo di revisione, un’attenta osservazione delle misure derogatorie unitamente alle verifiche sulla corretta applicazione delle regole che disciplinano le procedure relative alla gestione finanziaria delle risorse previste nell’ambito del Piano.
Nel questionario dei revisori sul bilancio di previsione entra a pieno titolo la verifica sulla gestione dei fondi PNRR, con domande indirizzate a verificare l’adozione da parte degli enti di strumenti finalizzati a preparare “la macchina amministrativa e gestionale”.
Infine, uno spunto di riflessione viene dalla Deliberazione n.108/2022 della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti dell’Emilia Romagna, che ha svolto una prima indagine sulla gestione dei fondi da parte dei comuni, evidenziando alcune criticità. In primo luogo, emerge l’assenza o inadeguatezza di cronoprogrammi, non coerenti con la programmazione finanziaria.
In secondo luogo, l’insufficiente attenzione alla verifica della sostenibilità futura in termini di “spesa corrente generata” dagli investimenti PNRR. Ma questo è un tema che sarà sicuramente fonte di dibattito e approfondimento futuro.
Laureato in Economia Aziendale, Indirizzo Matematico all'Università "Ca' Foscari" di Venezia, è il Responsabile e coordinatore del team di esperti per l'Area Contabile Kibernetes.
Formatore abilitato dal FUAP, è stato docente ai Master MIMAP dell'Università Tor Vergata. È autore di diversi articoli specialistici pubblicati su Italia Oggi e IlSole24Ore.