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Nella relazione approvata dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei Conti, i giudici sostengono che permangono “difficoltà notevoli nella
capacità di spesa delle singole amministrazioni, a dimostrazione del fatto che una maggiore disponibilità ed un maggior impiego di risorse non corrispondono automaticamente a reali capacità di sviluppo”. Tante nuvole oscurano quindi l’orizzonte di Italia Domani e questo nonostante gli uffici centrali dello Stato abbiano realizzato tutto ciò che era necessario per avviare con slancio il  PNRR. Le criticità maggiori incombono sui comuni, cioè gli enti attuatori degli interventi sul territorio.

Se sull’aspetto organizzativo un aiuto arriva dal reclutamento straordinario del personale (ne abbiamo trattato in questo numero focalizzandoci su una grande novità: il ruolo delle soft skills), rimane comunque il problema di assicurare una “adeguata attività di assistenza tecnica” che garantisca “lo svolgimento delle azioni connesse alla realizzazione degli obiettivi”, e questo nonostante l’avvio di Capacity Italy.

I comuni dovrebbero scegliere con cura i fornitori per affrontare la  spinosa fase della realizzazione delle opere e dell’implementazione dei sistemi informatici rispettando una timeline che non ammette ritardi. Amministratori e dirigenti proprio in questi giorni si stanno ponendo una domanda: “e ora?”. Per questo abbiamo voluto intitolare così questo nuovo numero di LinkPA, cercando di suggerire un’indicazione concreta sugli scenari e sui prossimi passi da compiere.
Dopo aver fatto il punto sugli strumenti di cui i comuni debbono dotarsi per la gestione e rendicontazione dei progetti PNRR abbiamo provato a controllare lo stato dell’arte del piano Italia Domani, all’alba di questa fase due. Ci siamo poi concentrati sulla digitalizzazione della PA e sulla riapertura dei bandi: cioè sulla possibilità per tanti comuni di salire in extremis sul treno della trasformazione tecnologica degli uffici. Un convoglio da non perdere, a cui si è aggiunto di recente anche la Piattaforma Nazionale Digitale: ulteriore tassello della transizione tecnologica del “sistema Paese”. Completa questa sezione un vademecum in dieci punti sulla rendicontazione degli affidamenti di digitalizzazione. Accanto alla Missione 1, Componente 1, l’altro asse del PNRR italiano è il rispetto dell’ambiente, tradotto nel principio Do Not Significant Harm. Abbiamo spiegato cos’è e perché è importante. Così come sarà sempre più fondamentale considerare le variabili ambientali nella pianificazione urbanistica, anche alla luce delle tragiche conseguenze legate alla crisi climatica: avere città resilienti è possibile a patto di dotarsi di strumenti utili al  raggiungimento di questo scopo. Altro tema cruciale è quello dei tributi locali, per cui proponiamo un cambio radicale di approccio, e poi non tralasciamo un comparto importante della PA,
quello della sanità.
L’intento di questo numero di LinkPA è quindi duplice: da un lato fornire indicazioni concrete a quegli enti che hanno chiesto i finanziamenti e che ora devono realizzare gli interventi,
dall’altro rassicurare quegli amministratori che non hanno ancora voluto cogliere l’occasione di modernizzare il loro comune con i fondi PNRR. Vogliamo dire loro che il tempo per agire è ora: per evitare intoppi basta affidarsi a fornitori seri.
Dopo tanti anni in cui ai comuni che chiedevano interventi veniva risposto che le casse erano chiuse, oggi finalmente i fondi ci sono, quindi il momento di osare è ora: hic Rhodus, hic salta!

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Direttore LinkPA