Come dichiarato dall’Agenzia per l’Italia Digitale, “i dati territoriali costituiscono l’elemento conoscitivo di base per tutte le politiche per la gestione del territorio. La conoscenza del mondo reale, nei suoi aspetti, è determinante sia come strumento di sviluppo, sia come supporto alle decisioni in numerosi campi come le politiche di sichirezza, la protezione civile, la pianificazione territoriale, i trasporti, l’ambienteI“. L’obiettivo di K-Space, la nuova soluzione digitale Kibernetes, è proprio quello di permettere agli enti di conoscere e analizzare i dati territoriali per elaborare strategie di conservazione e tutela ambientale.

K-Space è una soluzione integrata che unisce tecnologie differenti per fornire all’ente un controllo completo in ambito urbanistico, ambientale, patrimoniale e fiscale. Il principale aspetto innovativo è il confronto e l’analisi di dati provenienti da diverse fonti: sensori remoti o in situ, dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, dal Demanio e dai diversi enti territoriali. Il risultato viene elaborato e interpretato per essere restituito all’ente in diversi formati: cartografici, tabellari, statistici.

L’infrastruttura informatica

L’infrastruttura utilizzata è quella cloud. I dati e la piattaforma software sono ospitati su server Kibernetes, quindi accessibili da qualsiasi luogo con una connessione internet e con qualsiasi dispositivo. Tutte le elaborazioni dei dati sono “trasparenti” all’utente finale che non deve installare alcun software sul proprio pc, smartphone o tablet.
L’architettura è basata su due server distinti: uno è dedicato espressamente alla raccolta ed analisi dei dati; l’altro all’applicativo web, che consente di interagire con tutte le informazioni del sistema.
I dati sono elaborati tramite sofisticati algoritmi GIS sviluppati in codice Python che estraggono le informazioni in base alle loro caratteristiche geometriche e alle soglie impostate sui parametri rilevati.

Cosa fa: qualche esempio

Il sistema è in grado di ricostruire in pochi secondi il modello 3D dei manufatti rilevati sul territorio in base al modello di elevazione rilevato dal satellite o dal drone e confrontarlo con le altezze dichiarate ricavate direttamente dalla base dati catastale.
Allo stesso modo è in grado di ricavare il trend della linea di costa, calcolando le aree di progressione e di regressione e fornendo gli strati cartografici e i dati statistici in modo da monitorare efficacemente l’andamento della costa e il risultato di interventi antropici. Il tutto, su porzioni di territorio molto ampie, di centinaia di chilometri quadrati di estensione.
Questo approccio innovativo ha avuto un importante riconoscimento certificato dall’ottenimento del brevetto per invenzione industriale come “sistema e metodo di monitoraggio per determinare variazioni edificatorie in un’area territoriale”.

I dati: dai satelliti ai droni, passando per i sensori

Per l’analisi del territorio vengono utilizzate immagini pancromatiche dalla costellazione di satelliti Pleiades con risoluzioni fino a 50 centimetri oppure i dati radar SAR dalla costellazione Cosmo SkyMed insensibili alla presenza di nubi e utilizzabili anche nelle ore notturne, o ancora i dati della costellazione di satelliti Sentinel del progetto Copernicus in grado di fornire dati ottici, infrarossi, radar per il monitoraggio anche dell’atmosfera e dei parametri climatici.
K-Space non gestisce solo dati satellitari ma anche immagini aeree acquisite da droni, dati ambientali rilevati da sensori a terra, immagini infrarosse per la mappatura del calore, dati radar o lidar.
Il sistema è sviluppato appositamente per integrare qualsiasi tipo di dato e aggiungere comodamente nuove funzionalità tramite plugin dedicati per un sistema virtualmente aperto a qualsiasi esigenza.

Le persone oltre il software

K-Space non è semplicemente un software ma una soluzione integrata completa che può contare sul supporto di personale altamente qualificato per l’analisi del dato e per l’adattamento del sistema alle specifiche esigenze del cliente: architetti, esperti fiscali, giuristi, urbanisti.
L’approccio è quello del monitoraggio: vengono confrontati in modo puntuale i dati di ingresso iniziali con quelli temporali, per comprendere l’efficacia di eventuali interventi sul territorio, come ad esempio la creazione di nuove aree verdi al posto di aree impermeabili, o l’esecuzione di ripascimenti lungo la costa.

Le tecnologie utilizzate

Nello sviluppo sono state privilegiate le soluzioni Open Source: per l’analisi dei dati il sistema sfrutta le librerie di QGIS, il software GIS Open Source più popolare, e il database postGIS, mentre l’interfaccia web è interamente sviluppata su piattaforma PHP, Javascript e HTML5.
Gli algoritmi adottano tecniche di Intelligenza Artificiale avanzata con classificazione automatica degli elementi.
Tutti i dati possono essere distribuiti tramite GeoServer, uno dei più diffusi server GIS Open Source, e sono visualizzabili in 3D su Google Earth, tramite web service dedicati appositamente sviluppati da Kibernetes.

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