Abbiamo vissuto un’estate segnata da disastri ed emergenze ambientali: incendi (dall’Italia agli Usa, passando per Canada e Turchia), l’Artico con temperature mediterranee, Germania e Italia segnate da nubifragi e smottamenti, ecc… Oramai è chiaro a tutti che anche l’Europa è al centro del cambiamento climatico e delle sue conseguenze. Le azioni di contenimento non sono più procrastinabili. Lo sa bene il Governo che ha dedicato una parte sostanziosa di fondi del PNRR, 15,5 miliardi di euro, proprio alla tutela del territorio. Rafforzare la capacità previsionale degli effetti del cambiamento climatico e Prevenire e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorio sono due linee di intervento del Recovery Plan italiano. Saranno gli enti locali, comuni ed enti parco in primis ma anche agenzie regionali, a essere chiamati a realizzare progetti finanziabili, perché sono queste le istituzioni che hanno la responsabilità diretta della gestione e tenuta in ordine del territorio.
Rafforzare la capacità previsionale degli effetti del cambiamento climatico e Prevenire e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorio sono due linee di intervento del Recovery Plan italiano. Saranno gli enti locali, comuni ed enti parco in primis ma anche agenzie regionali, a essere chiamati a realizzare progetti finanziabili, perché sono queste le istituzioni che hanno la responsabilità diretta della gestione e tenuta in ordine del territorio.
K-Space: cos’è
Le esigenze di gestione territoriale sono molteplici, mutevoli geograficamente e nel tempo. Gli enti devono poter disporre di dati precisi, sia sull’edificato che sulla campagna, sulle montagne, sui laghi e fiumi, sulla costa, con proiezioni su futuri rischi, indicazioni sulle zone più fragili. Se fino a qualche anno fa per avere strumenti all’avanguardia era necessario impiegare risorse importanti oggi, grazie alla tecnologia digitale, si hanno a disposizione soluzioni che riducono i tempi d’azione, forniscono un monitoraggio continuo e, con le analisi di specialisti, consentono interventi mirati. Tra questi un ruolo importante lo ha K-Space, una soluzione che si inserisce per soddisfare gli obiettivi di transizione ecologica del PNRR e contemporaneamente per aiutare gli enti nella trasformazione digitale della loro azione amministrativa.
K-Space utilizza i dati satellitari, dei droni, delle rilevazioni in situ e li incrocia con i documenti dell’Agenzia delle Entrate, con le concessioni demaniali, con i piani territoriali e con ogni dato statistico-economico per elaborare mappe dinamiche del territorio urbano, di quello rurale, delle coste e delle aree umide come fiumi, torrenti, stagni e laghi, rilevando sedimenti, manufatti non autorizzati, aree a rischio incendio e smottamenti, zone urbane a rischio calore, analisi sull’utilizzo del suolo e ogni altra informazione utile ad elaborare politiche di pianificazione e intervento.
I risultati delle rilevazioni sono poi analizzati da un team multidisciplinare di esperti in pianificazione del territorio, valutazione ambientale, elaborazione dati, leggi e ordinamenti giuridici, economico-finanziari e patrimoniali per fornire all’ente di riferimento, oltre che le mappe bi e tridimensionali, un report preciso e proposte di soluzione integrata per la pianificazione strategica, il monitoraggio ambientale e la mitigazione del cambiamento climatico con interventi studiati appositamente per il territorio di riferimento.
Gli ambiti di utilizzo
In ambito extraurbano, l’impiego di K-Space si sviluppa su diversi fronti. La soluzione Kibernetes fornisce mappe del rischio incendio e stato del territorio dopo un rogo: grazie all’individuazione del tipo di vegetazione, dell’orografia, dello storico delle aree incendiate rilevate dai satelliti è possibile elaborare proiezioni sul rischio incendio in un determinato territorio.
K-Space può controllare lo stato delle cave e delle frane e smottamenti, attraverso l’analisi delle superfici, con valutazione del rischio crolli.
Sul fronte erosione costiera, K-Space fornisce un’analisi puntuale dell’andamento delle linee di costa, calcolando automaticamente le differenze tra i rilevamenti in istanti diversi, fornendo i dati massimi, minimi e medi relativi alla progressione o regressione della fascia costiera.
Stessa logica per lo studio delle aree umide (fiumi, torrenti, laghi, stagni, ecc.): per rilevare le situazioni di accumulo o prelievo potenzialmente pericolose, K-Space confronta diverse rilevazioni e restituisce la variazione di estensione verificatasi nel tempo. Selezionando un punto sulla mappa è possibile visualizzare il grafico dei sedimenti emergenti per tutti i campionamenti nel punto scelto presenti in archivio, con indicazione dei valori medi, massimi e minimi rilevati.
Per quanto riguarda le aree urbane, K-Space elabora la mappatura del calore e delle aree verdi, che consente di individuare i quartieri della città con il rischio calore maggiore, oltre a fornire dati sulla loro composizione demografica e sociale.
La funzione di K-Space di rappresentare cartograficamente i manufatti individuati dai satelliti aiuta gli enti a individuare eventuali edificazioni abusive in zone a rischio idrogeologico e procedere con le verifiche delle superfici occupate. In pochi secondi si possono analizzare vaste aree mettendo a confronto le informazioni del catasto con le rilevazioni satellitari e con i modelli 3D di Google. Questo consente di rilevare automaticamente i fabbricati e le superfici e le volumetrie eccedenti non dichiarate (come piani aggiuntivi e attici). Consente, quindi, di concentrare gli accertamenti solo sui casi effettivamente a rischio abuso, facendo risparmiare tempo ed energie o di riallineare correttamente i data base catastali alla situazione reale.
K-Space in questo modo contribuisce a fornire nuovi introiti per le casse pubbliche e, di riflesso, minori esborsi per il contribuente: è noto infatti che mettere in sicurezza è molto più economico che intervenire successivamente con azioni di ripristino.