Continuiamo a parlare delle emozioni fondamentali, di come riconoscerle nella persona che abbiamo davanti, senza che lui o lei debba parlarne apertamente.
Le labbra contratte, oppure gli occhi che si spalancano o che guardano verso il cielo sono segnali d’allarme.
Nella sua celeberrima Arte della guerra, Sun Tzu indica come abilità suprema quella di saper “piegare il nemico senza combattere la guerra”. E, se si vuole evitare lo scontro, è bene imparare a riconoscere e disinnescare le emozioni negative, prima che colui o colei che abbiamo di fronte se ne accorga.
Le labbra contratte o gli occhi che si spalancano o che guardano verso il cielo sono segnali d’allarme (la classificazione utilizzata qui per descrivere le emozioni è quella di Ekman, basata sull’osservazione del volto, di cui si è già parlato qui).
Rabbia
La rabbia è un’emozione che cresce. Si ha quindi un vantaggio nel riconoscerla, perché non si manifesta immediatamente in tutta la sua virulenza, ma è una emozione che cresce a poco a poco. Dipende dal “motivo” che la scatena: minore è il danno subito, minore l’entità con cui si manifesta. Si va da un lieve accenno di fastidio, per qualcosa di poco significativo, fino a qualcosa che si autoalimenta ed è difficile da controllare.
Quali parti del viso osservare? Tutto! La rabbia è un’emozione indisciplinata:
- fronte: le sopracciglia si abbassano e si corrucciano, formando le due rughe verticali
- occhi: si tendono, formando gli occhi a fessura
- bocca: le labbra si stringono, si affilano. Se si parla, la bocca si apre, ma le labbra continuano ad essere tese
Disprezzo
Il disprezzo è l’emozione che consente di distanziarsi dalla situazione che si ha di fronte, che non si approva o da cui comunque si vuole prendere le distanze.
Il disprezzo nasce da un sentirsi moralmente superiori rispetto alla situazione che si ha di fronte. Lo si prova, ad esempio, se si vede una persona che maltratta una donna o un animale, o se si è rimproverati da un proprio capo, nei confronti del quale si è gerarchicamente inferiori, ma ci si sente moralmente superiori.
Su cosa concentrarsi per riconoscerlo: il volto ha un’espressione asimmetrica.
Che si tratti di un sorrisetto o una smorfia o uno sguardo dall’alto verso il basso, il volto presenta comunque una forte asimmetria che manifesta tutta la propria aristocratica distanza da ciò che si ha di fronte.
L’asimmetria ha ragioni fisiologiche: il disprezzo infatti è un’emozione socialmente controllata.
Il cervello si sforza di trattenere le emozioni di disprezzo che potrebbero comparire inconsapevolmente nel proprio volto. Per questo motivo viene espressa nel lato sinistro della faccia, che è controllato dall’emisfero cerebrale destro, quello connesso con l’espressione più genuina delle emozioni.
In politica, il disprezzo viene sovente palesato, per questo lo abbiamo visto molte volte:
E sì, se ancora non fosse chiaro, quello che prova Greta per la sua interlocutrice nell’immagine in copertina è proprio il disprezzo, che è un’emozione che si riserva soltanto verso agli altri esseri umani. Per gli oggetti o per gli odori proviamo semmai disgusto.
Disgusto
Il disgusto è provocato da qualcosa per cui si prova repulsione.
La prima reazione è allontanarci o liberarci da ciò che lo provoca. Potrebbe essere qualcosa di molto forte, come l’odore della carne in decomposizione, o la sensazione che ci sia qualcosa “fuori posto”, come un capello sul piatto o la zuppa che rimane sulla barba.
A esser puntigliosi, si distinguono tre tipi di disgusto:
- quello di base, provocato da qualcosa di velenoso;
- da contaminazione, in vicinanza di luoghi o persone che possono contaminare;
- da “violazione del corpo-guscio”, in cui la paura per la contaminazione si unisce al terrore per le cavità corporee.
Su cosa concentrarsi per riconoscerlo? Guardare al di sotto della fronte
- si alza il labbro superiore, le sopracciglia si abbassano e si corrucciano, formando le due rughe verticali
- il naso si arriccia
- le guance si alzano e si portano dietro anche le palpebre inferiori, mentre palpebre superiori e sopracciglia rimangono abbassate
(La foto di copertina è stata presa da qui: https://medium.com/swlh/can-gretas-movement-bring-moral-and-financial-responsibility-into-the-climate-conversation-fa12ee69dc72)